Una vera e propria mobilitazione per chi rifiuta l'etichetta di eroe ma sta da mesi a combattere, anche a mani nude in un certo senso, contro il coronavirus. E' on line la piattaforma www.festadeicamicibianchi.it con la petizione da firmare per chiedere al governo di istituire una giornata da dedicare ai camici bianchi da celebrare - questa la proposta nata dal regista Ferza Ozpetek e rilanciata dal presidente della Siae Mogol con l'appoggio della Federazione delle Società medico scientifiche italiane - il 20 febbraio di ogni anno.
Nel mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport sono state già
raccolte oltre 150 firme, da Stefano Accorsi ad Al Bano, da Ambra
Angiolini e Luca Argentero ad Andrea Bocelli, Alessandro Gassman, il
presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto, lo scrittore e
regista Donato Carrisi, Giorgio Armani, Claudio Baglioni, Sergio
Castellitto, Roberto Faenza , Fiorello, Zucchero, Giorgia, Lilli Gruber e
Myrta Merlino, Luciana Litizzetto , Gino Paoli, Stefania Sandrelli,
Marco Tardelli, Filippo Sugar , Caterina Caselli, Renato Zero e Checco
Zalone solo per citarne qualcuno.
Intanto il presidente della Siae Mogol ha scritto al Presidente del
Parlamento Europeo David Sassoli per ipotizzare che l'iniziativa,
partita dall'Italia, possa essere estesa a tutta l'Unione Europea come
il riconoscimento permanente - oggi più che mai necessario - dei valori
di umanità e solidarietà che guidano i comportamenti di quanti sono
impegnati in prima linea per la salute di tutti, valori fondanti anche
del disegno europeo¯. Un passo che va ad aggiungersi alla petizione
trasmessa il 16 aprile dal Direttore Generale SIAE Gaetano Blandini al
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e per conoscenza ai
presidenti di Camera e Senato Fico e Casellati, nella quale si chiede al
Capo dello Stato di farsi promotore affinché il Parlamento possa
istituire una «Giornata di festa dei Camici Bianchi».
«I camici bianchi italiani sanno e sono sempre pronti per chiunque
ne abbia necessità - ha detto Franco Vimercati , presidente della Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane- Per
questo potremo fare la differenza fuori e dentro le corsie... ma sempre
al servizio del sistema Paese». La proposta nasce con l'intento di
dedicare a coloro che hanno combattuto e continuano combattere il
Coronavirus in prima linea una giornata che ogni anno ricordi la
fondamentale importanza e il costante impegno di chi lavora negli
ospedali. La data proposta da Ozpetek - e suggerita al regista da
Luciana Littizzetto - è il 20 febbraio, giorno in cui Annalisa Malara,
Anestesista dell'Ospedale di Codogno, ha scoperto che Mattia, il 38enne
identificato come «paziente Uno», era stato attaccato dal Coronavirus