“D’accordo con l’Ordine dei Medici e Anaao. Serve una programmazione razionale, le Scuole di Medicina non possono accogliere 70mila iscritti per mancanza di spazi e risorse”.
Loreto Gesualdo, Presidente FISM, commenta l’adozione da parte della Commissione Istruzione del Senato del testo base che elimina il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina.
“La decisione di eliminare il numero chiuso per l’iscrizione alla Facoltà di Medicina, Medicina veterinaria e Odontoiatria e protesi dentaria rappresenta una minaccia alla qualità della formazione medica e prelude un grave rischio di sovraffollamento del mercato del lavoro medico. Come l’Ordine dei medici e Anaao anche la FISM è nettamente contraria a stop al numero chiuso”
“Mai come in questo momento è urgente una riforma coraggiosa, direi copernicana, delle scuole di medicina italiane alla luce dell’allarmante fuga dei medici in Italia e la carenza di specialisti in settori cruciali della sanità“. Così all’Adnkronos Salute il presidente della Federazione italiana società medico-scientifiche (Fism) Loreto Gesualdo, in merito alla stima degli Ordini secondo cui “saranno 20mila i medici che lasceranno l’Italia entro il 2024, il 90% ha meno di 40 anni”, prediligendo mete quali Israele e Stati Uniti.
“La trasformazione delle scuole di medicina in politecnici universitari, la creazione di veri ‘teaching hospital’ che coinvolgano le scuole di medicina, gli Irccs e le reti formative specialistiche”, suggerisce Gesualdo. E ancora: “L’inserimento graduale dei laureati nel Servizio sanitario nazionale con contratti di formazione, a tempo determinato, che dopo certificazione debbano trasformarsi in contratti a tempo indeterminato con paghe adeguate alla media europea. Sono tutte riforme che rappresentano passi fondamentali per garantire una formazione efficace e un’entrata graduale dei medici nel Servizio sanitario nazionale“.
La creazione dei teaching hospital “aiuterebbe ad attrarre talenti e risorse – sottolinea Gesualdo – mentre una riforma profonda della medicina territoriale potrebbe migliorare l’assistenza e ridurre gli accessi inappropriati al pronto soccorso. Investire nelle risorse umane e nella sanità come pilastri fondamentali per il benessere della società è essenziale per affrontare la questione della fuga dei medici e della carenza di specialisti in Italia”. La proposta di una riforma copernicana delle scuole di medicina “potrebbe essere la chiave per rilanciare il Ssn – conclude – e garantire una sanità efficiente e di qualità per tutti i cittadini“.