Evento, Corso o Congresso di durata giornaliera o di due/tre giorni

EVENTO ANMCO 2023 – LIPIDS IN ROME

DOVE:
CENTRO CONGRESSI AUDITORIUM AURELIA
CHI:
ANMCO Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri
QUANDO:
Dal 30/03/23 al 31/03/23

Negli ultimi 25 anni l’approccio terapeutico alle patologie cardiovascolari è stato rivoluzionato da un’esplosione di nuove conoscenze, scaturite da ricerche scientifiche di biologia molecolare e studi clinici. Le strategie finalizzate alla gestione dell’ipercolesterolemia, principale fattore eziopatogenetico della malattia cardiovascolare su base aterosclerotica, sono una componente essenziale della prevenzione cardiovascolare. Lo sviluppo, e il successivo impiego nella pratica clinica, degli anticorpi monoclonali anti-proproteina della convertasi subtilisina/kexina tipo 9 (PCSK9i) ha suffragato due importanti concetti. Il primo, relativo ai livelli di colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (C-LDL), supporta il paradigma “più basso è meglio”. Gli studi clinici con i PCSK9i hanno confermato una significativa riduzione degli eventi cardiovascolari con la progressiva riduzione del C-LDL plasmatico, con un beneficio crescente anche con valori di C-LDL <30 mg/dl. Con l’obiettivo di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari, le linee guida della Società Europea di Cardiologia, aggiornate nel 2019, raccomandano livelli di C-LDL <55 mg/dl nei pazienti a più alto rischio di malattia cardiovascolare. Inoltre, al fine di raggiungere i target raccomandati, nei pazienti a più alto rischio le stesse linee guida raccomandano il ricorso ad una terapia di combinazione di più agenti ipolipemizzanti. Il secondo concetto è la persistenza di un rischio cardiovascolare residuo, ma non trascurabile, anche con bassi livelli di C-LDL. Questa evidenza sottolinea la necessità di interventi preventivi più precoci e, inoltre, porta alla luce il ruolo di altri fattori aterogeni, quali i trigliceridi, la lipoproteina(a) e la cascata infiammatoria. La necessità di ottenere livelli di C- LDL più bassi, e di contrastare il rischio residuo associato agli altri fattori aterogeni, fa emergere il bisogno di interventi terapeutici aggiuntivi. Di recente si sono infatti resi disponibili per l’impiego clinico nuovi farmaci, come l’Acido Bempedoico e l’Inclisiran. L’Acido Bempedoico è una molecola non statinica, che agisce sulla stessa cascata metabolica delle statine. Si tratta di un profarmaco che viene impiegato in mono-somministrazione giornaliera ed agisce inibendo l’ATP citrato-liasi, un enzima che interviene nella cascata biochimica che porta alla sintesi del colesterolo a monte dell’idrossi-metil glutaril-CoA reduttasi, enzima target delle statine. Poiché la trasformazione del profarmaco nella sua forma attiva avviene attraverso un enzima espresso esclusivamente a livello epatico, l’acido bempedoico non inibisce la sintesi del colesterolo a livello muscolare e, quindi, ha un ridotto rischio di sintomi muscolari rispetto alle statine. L’Inclisiran è invece una piccola molecola di acido ribonucleico (siRNA) coniugato con la N-acetil galattosamina (Gal-NAc) e agisce mediante un “silenziamento genico”. La coniugazione delle molecole di siRNA con Gal-NAc permette un’azione selettiva a livello epatico. Infatti, mediante il legame di Gal-NAc con il recettore dell’asialoglicoproteina espresso esclusivamente dagli epatociti, i siRNA vengono interiorizzati selettivamente nell’epatocita. La coniugazione don Gal-NAc, dunque, riduce l’esposizione dei tessuti extra-epatici al trattamento e permette di ottenere lo stesso effetto terapeutico con dosaggi più bassi. Precisamente, inclisiran inibisce la produzione di PCSK9, per cui agisce a monte rispetto agli anticorpi monoclonali che antagonizzano l’attività di PCSK9. Uno dei vantaggi del trattamento con Inclisiran è il regime terapeutico che prevede solo due somministrazioni l’anno, attraverso l’iniezione sottocutanea. L’evento formativo, indirizzato a medici di diverse discipline (cardiologia, medicina interna, nefrologia, neurologia, diabetologia, medicina generale), si propone di approfondire i temi relativi alla terapia ipolipemizzante, finalizzata alla riduzione del rischio cardiovascolare globale. Particolare attenzione verrà posta sui percorsi clinici di implementazione delle terapie per il controllo delle alterazioni del metabolismo lipidico.

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